Esami del sangue dei levrieri, come evitare fraintendimenti

Esame del sangue di tipo I:
i levrieri possono avere livelli normalmente elevati di urea (BUN), creatinina e AST, alcuni veterinari potrebbero interpretare erroneamente tali valori pensando ai sintomi di una malattia renale precoce. Se il vostro levriero presenta valori renali normalmente elevati, o appena al di sopra della norma, chiedete al vostro veterinario di effettuare un’analisi delle urine. Un peso specifico dell’urina >1,030 indica che i valori del sangue sono nella norma per la razza.
Esame del sangue di tipo II:
i levrieri possono avere le piastrine basse (inferiori a 100,000) eppure essere in condizioni di assoluta normalità. Tra le cause principali di un conteggio basso delle piastrine è possibile annoverare alcune malattie trasmesse da zecche e, conseguentemente, è sempre buona norma eseguire accurati test.
Esame del sangue di tipo III:
il sangue dei levrieri è caratterizzato solitamente da un numero di globuli rossi più elevato del normale (PCV o Hct) e da un numero di globuli bianchi (WBC) più basso del normale.
L’ematocrito (PCV/Hct) può essere frequentemente superiore al 60% e arrivare potenzialmente al 70%, laddove le altre razze canine raramente superano il 45% o il 50%. I neutrofili e i linfociti (entrambi tipologie di leucociti) molto frequentemente presentano livelli leggermente
più bassi del normale.
Conteggi totali dei globuli bianchi pari a 3,0-10,0 sono comuni, mentre uno studio Auburn condotto su 50 ex cani da corsa (Marzo 2000 Compendium) ha mostrato valori compresi tra 1,8 e 14,6. Nel levriero, gli eosinofili (un altro tipo di globuli bianchi) sono frequentemente privi delle caratteristiche granulazioni di colore arancio, osservabili in altre razze. Essi, per contro, presentano granulazioni vuote che possono essere scambiate per “neutrofili tossici” (un tipo di globuli bianchi caratteristico delle forti infezioni).

La cura dei denti

denti

I nostri pelosi, i loro denti e l’importanza di tenerli puliti.

La detartrasi è la pulizia dei denti del cane dal tartaro e dalla placca che gli si forma se non si cura la sua igiene orale e l’alimentazione.

Oggigiorno sono in aumento, nei nostri amici a quattrozampe, i problemi dentali. Le cause vanno ricercate nella maggiore presenza di razze toys e nane, che sono quelle più predisposte ai problemi dentali, nella maggiore longevità dei cani rispetto a qualche anno fa ed ad una scorretta alimentazione.

A volte, i proprietari, non tengono conto del fatto che gli animali devono seguire una alimentazione sana che non prevede il mangiare gli avanzi del loro pranzo, dolciumi e che non possono mangiare solo cibo morbido.

Una buona alimentazione del cane deve essere costituita anche da croccantini di qualità, che servono a facilitare l’eliminazione della placca dentale durante la masticazione e che obbligano il cane a masticare prima di deglutire il cibo. Per questo è necessario abituare il cane fin da cucciolo ad alimentarsi con cibo che tenga puliti i denti e facendogli rosicchiare gli ossi finti di pelle che troviamo in commercio.

E’ proprio l’azione abrasiva meccanica che il cibo compie sulla superficie dentale, rimuovendo la placca batterica, che evita che si trasformi in tartaro; questa è la prevenzione migliore per i più comuni problemi odontostomatologici. Possiamo vedere facilmente il tartaro sui denti dei cani, alzando delicatamente le labbra; noteremo una zona di colore scuro che cresce partendo dalla gengiva verso l’apice del dente e che ricopre lo smalto dentale.

La placca può causare diversi disturbi sulla salute del cane; dall’infiammazione e, di conseguenza, alla retrazione della gengiva, alla predisposizione a carie e ad ascessi dentali, all’alitosi fino a causare pericolose infezioni batteriche che dalla gengiva possono prendere la via del sangue e localizzarsi in organi vitali come le valvole cardiache.

Quando notiamo questi sintomi bisogna rivolgersi al veterinario che effettuerà un intervento di detartrasi e di lucidatura dei denti. L’intervento richiede un anestesia totale e consiste nel rimuovere tutto il tartaro sopra i denti e negli spazi sottogengivali con uno strumento chiamato piezoelettrico.

Dopo che il veterinario avrà pulito i denti, prescrivendo a volte anche una terapia antibiotica ed antidolorifica da seguire a casa, bisognerà seguire tutte le misure necessarie per evitare che il tartaro si riformi.

Quindi, oltre a seguire una buona alimentazione, molti cani si abituano a farsi pulire i denti con appositi spazzolini adatti a loro. Non serve usare nessun dentifricio basta l’azione meccanica e bisogna agire sulla superficie esterna dei denti che è quella più soggetta alla formazione del tartaro.

Inserimento in famiglia

Arrivo a casa

Fin dal primo momento è assolutamente necessario avere:

– un guinzaglio resistente
– un collare martingale o una pettorina svedese
– una cuccia o un materassino proporzionato e ben imbottito, dove riconosca un posto “suo”
– una ciotola per l’acqua e una per il cibo
– crocchette di buona qualità (eventualmente da mescolare con del mangime umido di alta qualità, SOLO SALTUARIAMENTE)
– un maglioncino o un pile o un cappottino per il freddo e per la pioggia

Primi passi

I cani all’arrivo possono essere spaesati o disorientati, spesso non abituati ai rumori e ai movimenti, banalmente all’asfalto delle città.

Questi cani non devono essere MAI lasciati liberi in spazi non recintati, sono di indole molto docile, non sarà difficile passeggiare.

E’ fondamentale avere calma, non rimproverare MAI il cane, cercare di convincerlo con dolcezza e assertività a fare ciò che noi vorremmo (ad es. camminare al guinzaglio). Il cane deve comprendere e assimilare il suo ruolo all’interno di un branco, e riconoscere in noi il ruolo di capo branco.

Inizialmente sarebbe meglio non lasciarli soli, se non dopo avere instaurato un rapporto di fiducia con gli umani e con l’ambiente in cui vivono.

Mediamente sono tutti cani tranquilli, che prevalentemente amano dormire, su divani e letti, se non lo si desidera, con pazienza si deve fare capire loro quale sia il loro posto senza mai trasgredire.

Successivamente sono cani che possono dormire anche 18 ore consecutive in cambio di una passeggiata o di un’oretta a giocare.
Caratterialmente sono riservati, ma possono essere in giovane età giocherelloni e molto esuberanti all’aperto. Mai invadenti in casa.

I gatti…

Alcuni di essi sono compatibili con i gatti, in ogni caso è fondamentale un periodo di inserimento in cui tutti devono conoscersi e prendere confidenza con odori e presenze nuove. Possono essere d’aiuto una museruola di tela e il guinzaglio per iniziare.

…e i bambini

Questi cani sono eccezionali con i bambini, ma è fondamentale imparare a comprendere i segnali di comunicazione sia del cane che dell’umano, per evitare di incorrere in pericoli.

Il caldo e il freddo

Questi cani non hanno grasso sottocutaneo ed hanno pelo raso; pertanto la loro esposizione al freddo e al caldo deve essere attenta. In particolare d’inverno devono essere protetti dal freddo e d’estate non lasciati al caldo per periodi prolungati (per evitare pericolosi colpi di calore), mantenendo acqua fresca sempre a disposizione.